
Questa scheda allevamento geco leopardino nasce per dare quante più informazioni possibili ai neofiti che si avvicinano o comprano Eublepharis macularius all’interno delle fiere rettili esotika pet show. Questa scheda è trascritta dall’allevamento @gemgekos presente in quasi tutte le nostre fiere di rettili. Per andare alla lista delle manifestazioni clicca qui
Scheda allevamento geco leopardino: introduzione e convivenza
I gechi leopardini sono gechi che popolano zone aride e rocciose di Iran, Pakistan e Afghanistan; sono prettamente notturni (crepuscolari) e passano la gran parte della giornata nascosti sotto rocce in rifugi freschi ed umidi. Sono animali terricoli (ma non fossori) quindi spesso nelle ore di attività scalano pareti rocciose in cerca di insetti di cui nutrirsi. (ma non sono propriamente degli scalatori provetti). Essendo crepuscolari, escono dai rifugi al tramonto quando le temperature iniziano a calare e tornano a nascondersi all’alba.
Geco leopardino: le convivenze nello stesso terrario
Gli Eublepharis macularius sono piuttosto territoriali e la convivenza con altri individui può essere problematica e certamente impossibile tra maschi. Molti allevatori scelgono di allevare singolarmente questi gechi per evitargli qualsiasi tipo di stress; ma con un po’ di accortezza è possibile allevarli in piccoli gruppi composti da un solo maschio e una o più femmine (meglio almeno due) oppure gruppi di sole femmine.
La prima accortezza da prendere a riguardo è sulla stazza dei soggetti; più i soggetti sono di peso e dimensioni simili e meno ci saranno problemi di predominanza di uno sugli altri. Altro accorgimento è sul rapporto età/sesso; un gruppo di femmine può essere formato basandosi solo sulla stazza come dicevamo sopra. Ma se nel gruppo si inserirà un maschio, sarà necessario farlo solo dopo che tutti i soggetti avranno raggiunto la maturità sessuale (circa un anno di età e 50grammi di peso) per evitare accoppiamenti precoci pericolosi.
Allestito il terrario si unirà il gruppo di gechi e si terrà monitorato il loro comportamento per alcun giorni. Ci sono gruppi di gechi che trovano subito l’armonia tra loro, ma può capitare che appena uniti litighino per definire il territorio; ma sono lotte brevi che non si ripetono per più di uno o due giorni. In caso i litigi fossero frequenti bisognerà rimuovere l’individuo più debole.
Nel caso in cui si possiede già un soggetto e se ne vuole inserire un secondo (sempre rispettando gli accorgimenti di cui sopra), diventa indispensabile ri-arredare la teca per quanto più sarà possibile; così da confondere il soggetto già presente ed evitare quindi che il “padrone di casa” difenda il suo territorio dal nuovo ospite.
Oltre alle lotte per il territorio bisognerà controllare che la competitività alimentare non sia troppo marcata, cioè che tutti gli individui del gruppo
mangino in modo più o meno equo, altrimenti l’individuo più debole rischierebbe di non alimentarsi mai andando in contro al deperimento e ai
problemi che ne conseguono.
Scheda allevamento geco leopardino: il terrario
Il geco leopardino necessita di un terrario sviluppato principalmente in orizzontale, proprio perché le sue abitudini di arrampicatore sono limitate. Siccome questi gechi non necessitano di un tasso d’umidità molto elevato (45-55% che è il valore medio delle nostre abitazioni), è possibile allevarli in qualsiasi tipo di terrario, quindi in plastica, vetro o legno e vetro.
Esistono due tipologie di stabulazione per questi animali:
- La stabulazione definita rack system che prevede l’utilizzo di vasche di plastica, un allestimento minimale definito “asettico” composta da un substrato in cartapaglia o scottex, tana calda, tana umida e ciotole ed una misura minima per un singolo esemplare pari a 40x25x20 cm circa.
- La stabulazione in terrario naturalistico invece prevede l’uso di terrari veri e propri in vetro o legno e vetro, un allestimento con substrato in fibra di cocco (tritata fine tipo torba) ricco di arredi e accessori oltre a tane e ciotole ed una misura minima per singolo esemplare di 40x40x40 cm circa.
A prescindere dalla tipologia di stabulazione, sarà importante un buon riscaldamento nel terrario, che può essere offerto tramite cavetto o tappetino riscaldante COLLEGATI AD UN BUON TERMOSTATO (tappetino o cavetto dovranno sempre essere isolati in modo tale che l’animale non possa entrarci a diretto contatto), oppure con uno spot (no luce rossa) di adeguata potenza in base alla dimensione del terrario (più grande è il terrario e più lo spot dovrà essere potente).
La sonda del termostato dovrà essere posizionata a terra nella zona calda nei pressi di quella che sarà la sua tana principale. Una volta apposto il riscaldamento, bisognerà verificare con un termometro esterno o una temp-gun che il terrario abbia una zona calda (non più grande di 1/3 della teca) a 31°-32°C ed una fredda a 24°-26°C circa.
Geco leopardino: le temperature del terrario
Temperature omogenee troppo alte o troppo basse possono creare problemi. Nelle ore notturne è possibile spegnere ogni fonte di riscaldamento; a compromesso che la stanza in estate non scenda sotto i 23°-24°C e di inverno a non meno di 15°C.
Nel terrario dei gechi è molto importante la tana umida, da posizionare nella parte “fredda”; che agevolerà le fasi di muta, permetterà una corretta termoregolazione all’animale e per le femmine sarà indispensabile durante la deposizione delle uova. La tana umida è ricavabile con un semplice contenitore di plastica (come quelli per alimenti) con un foro di ingresso possibilmente nella parte superiore (eviterà la fuoriuscita del substrato) e pieno per metà di torba o fibra di cocco tritata fine e mantenuta umida da nebulizzate regolari ogni 1-2 giorni.
Anche l’abbeveratoio sarà importante; basterà un piccolo posacenere o portacandele, mentre è opzionale la vaschetta per il cibo. L’illuminazione della teca è essenziale. Il geco deve avere chiara percezione del fotoperiodo (alternanza giorno-notte). Quindi se questo non può avvenire naturalmente, va aggiunta al terrario una illuminazione temporizzata (8-9 ore di luce al dì) con una lampada UVB al 5% (soluzione migliore) oppure luci a led o neon.
Alimentazione del geco leopardino
Eublepharis macularius è un geco principalmente insettivoro, la dieta di questi gechi deve esser basata su grilli e/o blatte (dubia e/o lateralis), da variare con tarme della farina, caimani e sporadicamente (massimo una volta al mese) camole del miele. Utilizzando questo tipo di alimentazione si alterneranno i pasti con gli insetti sopra indicati con il seguente metodo:
– Adulti (oltre i 10-12 mesi): 2 pasti alla settimana: 3 insetti a pasto;
– Subadulti (dai 4 ai 10-12 mesi): 3 pasti a settimana: 4 insetti a pasto;
– Baby (fino a 3-4 mesi): 5 pasti alla settimana: 4-5 insetti a pasto.
A prescindere dal tipo di dieta fornita, è importante la somministrazione di Calcio e Calcio + Vitamina D3. Il calcio è possibile lasciarlo direttamente in un tappo all’interno del terrario, solitamente si utilizza il carbonato di calcio. Le somministrazioni di Calcio + Vitamina D3 vanno eseguite con i pasti, quindi spolverizzando l’integratore sugli insetti 1 volta alla settimana. Non è possibile lasciare sempre a disposizione Calcio e Vitamina D3, perché la luce e le alte temperature portano la vitamina al deterioramento in breve tempo. Inoltre, se si usano lampade UVB l’integrazione di vitamina D3 è quasi superflua perché il metabolismo del geco la produrrà in modo autonomo. Può essere somministrato circa 1 volta al mese giusto per sicurezza.
Questa scheda allevamento geco leopardino è stata scritta dall’allevamento gemgekos e tratta dall’associazione italiana del geco (clicca qui)
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trascrizione web a cura di @tartaguida